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Impianti biogas industriali e utilizzo di altri combustibili senza fermare il processo

25 novembre, 2024

Negli ultimi anni il biogas sta emergendo come una delle fonti energetiche rinnovabili più promettenti, per il settore industriale, grazie alla sua capacità di ridurre le emissioni e sfruttare scarti organici per la produzione di energia. Ma è davvero la soluzione migliore? L'utilizzo esclusivo di questa risorsa rappresenta una sfida, vista la variabilità della sua composizione e disponibilità. Ma il biogas può essere combinato con altri combustibili per assicurare una combustione ottimale ed efficiente, senza interruzioni del processo produttivo. Il segreto sta nel configurare al meglio il bruciatore.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

È possibile usare il biogas per gli impianti industriali?

La possibilità di produrre energia in modo sostenibile e di contribuire, così, alla riduzione delle emissioni di gas nocivi (in linea con quello che richiede la normativa) senza intaccare la produzione è oramai diventato un obiettivo comune per molte industrie.

Il biogas, in questo, può rivelarsi un valido alleato.

Questo combustibile è ottenuto principalmente dalla digestione anaerobica di materie organiche, come rifiuti agricoli, fanghi di depurazione o scarti alimentari, e si presenta - allo stato grezzo - come una miscela di metano (40-60%), anidride carbonica, azoto e altri composti. 

Questo combustibile gassoso di origine naturale offre notevoli vantaggi per l’industria, soprattutto in termini di sostenibilità e indipendenza energetica. Essendo prodotto a partire da rifiuti organici, consente di trasformare scarti che altrimenti avrebbero un costo di smaltimento in una risorsa energetica utile, contribuendo anche a ridurre l'utilizzo di combustibili fossili tradizionali e, di conseguenza, abbassare le emissioni di CO2. Inoltre, grazie alla produzione locale, gli impianti biogas riducono la dipendenza da fornitori esterni, aumentando la sicurezza energetica dell'azienda.

Anche dal punto di vista economico, il biogas può rappresentare un importante fattore di riduzione dei costi operativi, soprattutto per le aziende che dispongono di grandi quantità di scarto. L'energia prodotta dagli impianti di biogas può infatti essere utilizzata direttamente nei processi produttivi, abbattendo i costi legati all'acquisto di energia elettrica o termica. 

Nonostante i numerosi vantaggi, l'adozione di generatori a biogas non è priva di sfide, soprattutto legate alla gestione della variabilità della composizione del combustibile e alla necessità di tecnologie avanzate per garantire una combustione efficiente.

Grazie ai progressi nel settore dei bruciatori multi-combustibile, è possibile integrare il biogas con altre fonti energetiche, garantendo così continuità operativa e massima flessibilità nei processi industriali.

 

Bruciatori poli-combustibili: innovazioni tecnologiche sempre più efficienti

L'integrazione di più combustibili negli impianti industriali è resa possibile grazie a tecnologie avanzate, che permettono di gestire e combinare diverse fonti energetiche in modo efficiente e sicuro. Una delle soluzioni più innovative in questo campo è rappresentata dai bruciatori multi-combustibile, progettati per funzionare con due, tre o quattro combustibili, come gas naturale, biogas, olio combustibile e idrogeno. Questi bruciatori offrono la possibilità di passare rapidamente da un combustibile all'altro o di utilizzarli simultaneamente, senza la necessità di fermare il processo produttivo.

Con i bruciatori "tradizionali" a più combustibili sono necessari 2/3 minuti di stop tra un cambio e l'altro, per effettuare un lavaggio interno, prima di ripartire con il nuovo combustibile. In alcuni impianti come quelli della lavorazione del vetro, le variazioni di temperatura e pressione che si verificano in quei pochi minuti possono essere significative per la produzione, tanto da interromperla o causare problemi al prodotto che si sta lavorando.

I bruciatori di nuova generazione, invece, sono in grado di combinare più combustibili in miscela fissa o variabile senza che ciò comporti variazioni o interruzioni della produzione. Tutto avviene a partire dal manager digitale, in maniera sicura e controllata.

Un altro elemento cruciale dei bruciatori multi-combustibile è la flessibilità operativa. Questi dispositivi possono essere configurati per utilizzare il combustibile più conveniente o disponibile in un determinato momento, facilitando così le aziende nel rispondere in modo rapido alle variazioni dei prezzi o alla disponibilità delle risorse, senza compromettere la continuità delle operazioni.

Inoltre, l'integrazione di combustibili multipli aiuta le imprese a rispettare le normative ambientali, riducendo l’uso di combustibili fossili e aumentando l'impiego di fonti rinnovabili.

 

Manutenzione e gestione degli impianti multi-combustibile

Per garantire la massima efficienza operativa e la continuità dei processi industriali, gli impianti che utilizzano più combustibili, soprattutto se di origine naturale, richiedono particolari attenzioni, sia in fase di progettazione che di gestione.

Dato che i gas e gli olii di origine biologica sono tanti e tutti molto diversi tra loro (per composizione) e non essendo ancora presente una normativa tecnica che li regolamenti, è impossibile allestire bruciatori di serie che vadano bene per tutti: ogni situazione va quindi valutata singolarmente sulla base di una specifica tecnica del biocombustibile.

Certi casi richiedono solo piccoli adattamenti, altri invece potrebbero richiedere bruciatori customizzati, con dotazioni speciali in grado di dosare e sorvegliare i 3 componenti necessari alla combustione (combustibile fossile, combustibile biologico e aria) nelle giuste proporzioni e in completa sicurezza.

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Inoltre, l’utilizzo di combustibili alternativi, come il biogas o gli oli vegetali, può causare un accumulo di residui all'interno del bruciatore e delle linee di alimentazione. È quindi fondamentale prevedere una pulizia regolare degli impianti per evitare problemi operativi, come l'intasamento dei filtri o la riduzione dell'efficienza della combustione. Questo aspetto diventa particolarmente rilevante quando si utilizzano combustibili con caratteristiche fisico-chimiche variabili, come i biocombustibili non normati, che possono richiedere interventi manutentivi specifici per preservare la funzionalità del sistema.

Un altro elemento da considerare è la durata di vita dell'impianto. La gestione di più combustibili può comportare un'usura maggiore dei componenti meccanici, soprattutto se si utilizzano combustibili acidi o con caratteristiche di corrosività elevate, come alcuni oli biologici. In questi casi, è importante utilizzare - in fase di progettazione - materiali resistenti alla corrosione e prevedere sostituzioni periodiche delle parti soggette a deterioramento.

 

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