I livelli emissivi degli ossidi di azoto e degli altri inquinanti vengono costantemente inaspriti in tutto il mondo, e sono proprio le aziende le principali cause di emissione fumi nocivi in atmosfera. Sai di chi è la responsabilità? No, non stiamo parlando di figure dirigenziali, ma di uno dei componenti più comuni e spesso trascurati: il bruciatore.
Per emissioni di intende la cessione di materia (gas, polveri) oppure di energia (radiazioni, calore, onde sonore) nell'ambiente circostante.
Monossido di carbonio, fuliggine e ossidi di azoto sono i principali inquinanti che vengono rilasciati in atmosfera durante la combustione. Ecco perché il bruciatore è il principale responsabile e il componente su cui intervenire, se vuoi allineare la tua azienda agli obiettivi dell'Agenda 2030 e rispettare i parametri emissivi stabiliti per legge.
Ma di chi sono, nello specifico, le responsabilità?
Fumi emissivi: quando il problema è il bruciatore
- Combustione in difetto d'aria: cioè quando l'intera fiamma viene sottoalimentata dall'ossigeno. L'aria comburente influisce in vari modi sulla formazione degli ossidi di azoto. Il carbonio dei legami CH, in carenza di ossigeno, non riesce a ossidarsi completamente dando origine a monossido di carbonio (carbonio non completamente bruciato) e fuliggine. Ciò avviene anche in caso di formazione di miscele disomogenee dove, nonostante la combustione avvenga in eccesso d'aria, la fiamma contiene zone povere d'ossigeno. Anche il vapore acqueo presente nell'aria è un fattore da non trascurare: bassi valori di umidità nell'aria aumentano le emissioni di NOx.
- Focolare non correttamente dimensionato. Il focolare ha un ruolo centrale per la combustione. Se è troppo piccolo, la fiamma può impattare sui bordi del focolare e la reazione di combustione si arresta incompleta. Se, al contrario, è troppo grande, la fiamma subisce un raffreddamento eccessivo. Anche in questo caso si formano CO e fuliggine.
- Temperatura di combustione troppo elevata: negli impianti di processo, ad esempio, dove sono richieste elevate temperature, possono registrarsi rallentamenti nella cessione del calore dalle zone reattive della fiamma verso l'esterno. Di conseguenza si allargano le zone in cui l'azoto reagisce con l'ossigeno e le emissioni di NOx aumentano. Anche il fluido termovettore è un fattore ugualmente significativo: più aumenta la sua temperatura, più aumentano le emissioni.
Come risolvere?
Passa a un bruciatore industriale efficiente
I bruciatori industriali a gas, gasolio e misti trovano impiego su caldaie per riscaldamento, caldaie a vapore, caldaie ad alta potenzialità e generatori d'aria calda così come in molte altre applicazioni industriali.
Tutti settori dove il contenimento dei consumi energetici e dei costi, così come quello delle emissioni, rappresenta una priorità.
Che si tratti di un generatore per il riscaldamento degli ambienti o per le attività industriali di processo, il bruciatore deve garantire un funzionamento sicuro, economico e affidabile nel tempo. E per farlo deve avere determinate caratteristiche:
Innanzitutto un'adeguata camera di miscelazione, con suddivisione in fiamme primarie e secondarie. Ciò permette di avere una temperatura all'interno della fiamma notevolmente ridotta, diminuendo così le emissioni di ossidi di azoto.
Un altro fattore importante è il ricircolo dei fumi, per inibire la formazione di NOx.
Inoltre, i migliori bruciatori a gas sono in grado di regolare il contenuto di O2 e ottimizzare così gli NOx sull'intero campo di carico, andando a ridurre le emissioni di biossido di azoto nei bruciatori a gas.
Tutto ciò grazie a una strumentazione elettronica di monitoraggio e controllo che regola continuamente il processo di combustione e, regola la quantità ottimale di combustibile e comburente che vengono immessi nel processo di combustione.
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